Francamente perchè il benemerito Pestelli abbia inserito questo Trio dei birilli tra gli immortali, mi resta oscuro. E' tutto il giorno che lo ascolto, più attentamente e meno attentamente: certo per essere Mozart è Mozart, con l'eleganza e la leggerezza tipiche di certa sua musica da camera, scritta per gioco o meglio per far giocare i nobili, amanti di musica e musicisti dilettanti. Però da qui ad accostarlo alla Quinta di Beethoven... Ad ogni modo, ho deciso di ascoltarmi tutti e 214 i capolavori indicati da Pestelli e così farò; anche oggi ho fatto la mia parte.
L'edizione che sto ascoltando, comprata stamattina su ibs, è un'incisione Deutsche Grammophone (penso degli anni '70, almeno a dire dagli abiti degli interpreti in copertina): Gidon Kremer, Kim Kashkashian, Valery Afanassiev. Garbati, delicati ma frizzanti quando necessario, pieni di buon gusto insomma, niente da eccepire.
Dice il buon Pestelli con la consueta penna felice: "...questa musica è tutta percorsa da una corrente di domande e risposte, di commenti e sottolineature, che nella sua trama elementare, evoca tutta la vita del linguaggio musicale, con le sue profondità e le sue sapienti frivolezze." Possiamo aggiungere noi che anche tanta altra musica lo è. E se dovessimo appellarla "immortale" solo per questo...
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Mozart vi riderebbe in faccia....
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