Che c'è di meglio che cominciare la giornata con la Jupiter di Mozart! Una sinfonia che ha come sottotitolo il nome del primo tra gli dei, Giove, e che si sviluppa nella regale tonalità di do maggiore, non può che dare una piega positiva alle ore successive, persino se si tratta di un lunedì, come oggi.
Scherzi a parte, mi accorgo che non ho mai ascoltato con attenzione e dall'inizio alla fine questa celeberrima sinfonia, anche lei saccheggiata da spot e jingle, anche lei incorruttibile come il platino nonostante gli oltraggi. La compattezza e la chiarezza di pensiero, unite alla mozartiana gioia di vivere sono irresistibili, in particolar modo nel IV movimento, Molto Allegro. E specialmente in questa incisione dei Berliner Philarmoniker diretti da Karajan, registrazione del 1971, che sto ascoltando in questo momento. Come credere che sia stata scritta in 6 settimane, tra il giugno e il luglio del 1788 (e tra un anno la Rivoluzione francese; ogni volta che penso alle coordinate storiche di questi capolavori mi vengono i brividi...)?
Pestelli preferisce un'incisione di Karajan precedente, con l'orchestra della Rai di Torino e trova che le successive di Karajan con i Berliner siano troppo livellate alla ricerca del "bel suono" e meno capaci di comunicare "una vita palpitante, dove anche le ombre, le tenerezze momentanee, le sottolinature popolari servono a dare più verità." Mi fido di Pestelli ma, ahimè, quell'edizione non la trovo. Ne ho ancora un'altra però, Leonard Bernstein con i Wiener Philarmoniker, 1984. Forse è meno viva della precedente, meno energizzante e dunque ben venga il Karajan precedente. Ma sono pronta a ricredermi se qualcuno mi offrisse l'edizione indicata dal nostro Giorgio...
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