venerdì 15 gennaio 2010

Giovanni Pierluigi da Palestrina,
Messe

Dice bene Pestelli: "Palestrina è difficile; per cominciare a capirlo la cosa migliore sarebbe entrare in un coro, anche amatoriale, e provare a cantarlo." Però è anche vero che mettere un semplice CD con le sue musiche nello stereo fa diventare immediatamente la tua stanza una cattedrale cattolica a 5 navate.

Ricordavo che la tomba di Palestrina fosse in San Lorenzo in Lucina e avrei giurato di essermi fermata a dedicargli un pensiero proprio lì, casuale scoperta in uno dei miei giri da turista a Roma. Invece, facendo un po' di ricerche oggi, pare che il "principe della musica" fu seppellito nel 1594 in San Pietro, ma in una tomba comune. Chissà, forse quella di San Lorenzo era solo una lapide commemorativa o forse lo confondo con qualche altro compositore. Un piccolo giallo a cui andrò in fondo prima o poi (ossia la prossima volta che ripasso da quelle parti...).

Per cantarlo, Palestrina lo si è anche cantato, negli anni dell'università in cui facevo parte di un coro che si dedicava alla musica rinascimentale; che bei pomeriggi d'inverno passati nell'aula di Storia della Musica alla Sapienza, sporca e squallida nè più nè meno di adesso, che si riempiva a poco a poco di così tanta Bellezza attraverso le nostre voci... Piccoli miracoli che anche l'uomo sa fare.

Ascolto un CD dei Tallis Scholars diretti da Peter Phillips; contiene le messe Assumpta est Maria e Sicut lilium. E in questo venerdì sera si insinua pian piano una dimensione di angelica serenità.

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