venerdì 12 febbraio 2010

Franz Joseph Haydn,
Sinfonia n.88
214/32

Intervistando qualche tempo fa un noto scienziato, alla mia domanda su quale musica preferisse, mi sentii rispondere: "Musica allegra, Mozart, Beethoven." Al di là dell'ovvia banalità, intuitiva ma tutt'altro che facilmente dimostrabile - che cosa vuol dire musica "allegra"? - forse tra i compositori di musica "allegra" potremo mettere anche Haydn, che almeno era allegro di suo. I biografi, infatti, parlano di un carattere amabile che lo rendeva accattivante, nonostante l'aspetto non fosse quello di un adone. Allegria in musica forse è umorismo, sorpresa, capacità di scrivere melodie che ci restano felicemente impresse nella memoria già al primo ascolto. Be', forse tutte queste caratteristiche la Sinfonia n.88 le ha.

Pestelli, con la consueta arguzia: "...se uno ascolta bene, ad esempio, la Sinfonia n.88 potrà dire di conoscere da un solo CD tutto il patrimonio di umorismo, d'intelligenza, di gioia che le sue sinfonie hanno regalato al mondo." E più avanti una notazione ancora più suggestiva: "ben a ragione i contemporanei di Haydn lo avevano paragonato a Laurence Sterne: come nello scrittore inglese, la qualità umoristica di Haydn è quella di scrivere una sinfonia e allo stesso tempo ragionare con l'ascoltatore sul lavoro che sta facendo, uscire dal quadro, mostrargli le possibilità e poi sorprenderlo con una mossa nuova e inaspettata. Nessun musicista prima di lui era arrivato a tanto."

Ascolto l'incisione consigliata, Wiener Philarmoniker diretti da Bernstein: estremamente fluida, i tempi sono giusti e l'umorismo c'è tutto. La prossima volta che qualcuno mi chiederà musica allegra saprò che consigliare...

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