giovedì 21 gennaio 2010

Pëtr Ilič Čajkovskij,
Concerto n.1 per pianoforte e orchestra

Per l'immortale di oggi, un ascolto futuristico. Approfitto di una novità della RAI lanciata da qualche mese, la trasmissione di concerti in streaming web audiovideo (trovate il programma sul sito dell'Orchestra RAI di Torino: www.orchestrasinfonica.rai.it). Che dire. Anche la radio cresce e abbraccia nuove frontiere. Durante un interessantissimo convegno sulla radio che si è tenuto a Parma lo scorso dicembre alla Casa della Musica si parlava proprio delle nuove frontiere di questo mezzo, che ha fatto crescere musicalmente gli italiani lungo tutto il Novecento. E le nuove frontiere, si fa presto a capirlo, sono le possibilità del web che rende incredibilmente interattivo anche questo mezzo, fino ad ora "a senso unico." E soprattutto lo ibrida con la televisione. Vedremo dove andrà a finire ma mi sembra che sia partito già bene. D'accordo, la ripresa è a camera fissa per la maggior parte del tempo, il solito francobollo nel nostro schermo, la qualità audio non sarà il meglio possibile nell'etere ma io direi che le premesse per lo sviluppo ci sono tutte e che la radio si arricchisce di una nuova possiblità: dare un paio di occhi ogni tanto ai suoi affezionati.

In questo caso posso vedere in carne ed ossa solista e direttore, rispettivamente Hüseyin Sermet e Alpaslan Ertüngealp, turchi entrambi. E l'impressione è proprio quella di esserci. Non è come quando guardi un concerto in televisione, con quelle riprese montate, a volte un po' finte o, peggio, alternate a quelle svenevoli immagini di fiori e paesaggi campestri; è piuttosto come guardare dal buco della serratura, intrigante...

Sermet si lancia nel suo bis (una sonata di Antonio Soler) e devo dire che suona bene, dà un po' di meditativa pensosità ai ricami sonori del compositore del Settecento. Il Concerto non l'ho ascoltato con grande attenzione, tutta presa dalla novità del mezzo e dall'andare su e giù dalle varie finestre, chiedo venia! In compenso si stanno scatenando i messaggi degli ascoltatori che via mail già commentano e recensiscono, letti dagli speaker RAI, bravi! bravissimi! (ecco l'interattività di cui parlavo prima...). E mentre i commessi spostano le sedie sul palco per preparare la seconda parte, io mi dedico a spigolare dal mio Pestelli.

Questo concerto è definito una "vulcanica meraviglia che nessun consumo moderno è ancora riuscito a rendere inoffensivo." Io direi che in alcuni punti è davvero trionfale: il pezzo adatto per questo primo ascolto del futuro.

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